mercoledì 3 marzo 2010

Un mondo perfetto

(Clint Eastwood tiene sempre in mano un fucile.
In questa foto non si vede per il semplice fatto che l'inquadratura è troppo alta)

Clint Eastwood è davvero un figo. Lui è, è stato e sarà sempre un tizio con un fucile carico in mano, o nella peggiore delle ipotesi una pistola, ma non una di quelle semiautomatiche del cazzo che sparano raffiche di colpi che si vedono sempre nei film odierni, lui userebbe solo una colt a tamburo.
Credo proprio che quando muorirà, speriamo tra un bel po’, lo seppelliscano con un fucile a doppia canna in una mano e la bandiera degli stati uniti nell’altra, per lui dovrebbe essere il massimo.
In questo suo film del ‘93, suo due volte perché recita e dirige, è, manco a dirlo, un ranger texano, un po’ come chuck norris ma con meno calci rotanti. È un duro, un duro ma giusto, ed è la controparte al protagonista kevin Kostner, un cattivo ma tenero, se si può dire così.
Quest’ultimo evade di prigione con il compagno di cella che non esita a uccidere una volta preso un piccolo testimone di geova come ostaggio, tra i due si instaura un assai commovente rapporto di amicizia nella loro fuga verso il confine. Il film è diretto più che discretamente, senza trovate sensazionali, ma in maniera fluida e precisa e risulta, nonostante la durata, fluido ed entusiasmante, e per dirla tutta il solo Clint Eastwood con gli occhiali a specchio, il cappello da cowboy e la pistola carica vale le 2 ore di film. Ottime interpretazioni anche di Kevin Kostner e del piccolo ostaggio.

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